ART MONSTERS &JAZZ 2016
ROCCA PAOLINA PERUGIA
cm 60 x 160 Opera in tela, imbottita con juta e cucita con cordami.
Capigliatura con conchiglie e molle di ferro.
Base cm 60 x82
La Grande Madre è una statua tessile assisa, piccolo monumento che racconta una divinità sacra e remota ma al contempo racchiude quegli aspetti che avvicinano l’Archetipo all’essere umano, collocandola in un’atmosfera sospesa, bloccata nel tempo.
Nel gesto benedicente della mano destra sottolinea la sacralità e la regalità dell’immagine.
È un gesto di benevolenza. La mano che benedice dà la vita ma è anche un gesto di potere e di condanna. Il braccio sinistro è proteso verso lo spettatore come gesto di accoglienza e di invito all’abbraccio.
La Dea presenta un duplice aspetto, muliebre ma al contempo ferino, in quanto la potenza procreatrice ed erotica del corpo umano convive insieme al puro istinto animale. Ella è quindi madre protettiva ma allo stesso tempo terrificante perché alimenta ma contemporaneamente divora.
Tutti i simboli collegati alla Grande Madre o che si riallacciano alle proprietà del “materno” sono di fatto contraddistinti da una forte ambivalenza, una duplice natura, positiva e negativa, quella della “madre amorosa” e della “madre terribile’’; una Madre che dà la vita ma può anche negarla, che perdona ma può altresì punire.
Le braccia aperte scoprono il seno sciupato. È un seno che ha allattato e nutrito. Pieno di smagliature, così come su tutto il corpo. È una donna che ha partorito da poco, il sesso è protetto dal simulacro del suo doppio, come a negarne il facile accesso.
La gamba destra è fasciata da una doppia tela, diventa “calza”, elemento tipico della seduzione femminile. È tenuta da elastici e pinze come un reggicalze. La calza è una pelle simbolica. È una citazione, fatta con ironia, di quello stereotipo maschile della seduzione femminile, che vuole la donna un po’ santa e un po’ meretrice.
Nella capigliatura possiamo scorgere conchiglie che si fondono nei ricami e nei boccoli di metallo, rimando al mito dell’origine della vita dall’acqua primordiale.
Opere in tela